22 MARZO PRESENTAZIONE LIBRO “L’ALTRA CAMPANA” DI LUIGI CORTESI

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Luigi Cortesi, coniugato e padre di cinque figli, è comasco di nascita ma bergamasco di origine.
Autodidatta, culturalmente attento agli eventi politici e sociali del suo tempo così come a quelli storici, avido lettore e quindi ben documentato e preparato, dotato di naturale vis polemica quanto di capacità di analisi critica nella interpretazione degli eventi e degli avvenimenti, qui presenta la raccolta, quasi un’antologia dei suoi scritti, e perché no?, delle sue polemiche e dibattiti apparsi, nel tempo, sotto forma di “Lettere al giornale” sulle pagine dell’Eco di Bergamo.

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VEGLIA SENTINELLE IN PIEDI 19 MARZO

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CHI SIAMO?
Ce lo chiedono in tanti e dovremmo chiedercelo anche noi ogni volta che scendiamo in piazza. Sia essa virtuale o reale. Amici, stiamo lavorando al sito per arricchirlo, intanto sarebbe senz’altro utile se copiaste il CHI SIAMO in tutte le bachece locali delle Sentinelle in Piedi. Per comodità lo metto anche qui.
CHI SIAMO?
Sentinelle in Piedi è una resistenza formata da persone che vegliano su quanto accade nella società denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà. Le Sentinelle vegliano nelle piazze per risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte al pensiero unico.
Ritti, silenti e fermi vegliamo per la libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna.
La nostra è una rete apartitica e aconfessionale perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica, il nostro non è un movimento, non è un’associazione, bensì un metodo, uno stile, una forma di testimonianza che non può escludere nessuno perché riguarda la coscienza di ogni uomo e il desiderio di infinito che tutti – anche chi ci contesta – ha in fondo al cuore.
Vegliamo sullo stile dei Veilleurs debout francesi: in rigoroso silenzio, a due metri di distanza l’uno dall’altro, leggendo un libro in segno della formazione permanente di cui tutti abbiamo costantemente bisogno, rivolti nella stessa direzione che è quella di un futuro migliore. Vegliamo nelle piazze italiane di fronte ai luoghi di potere, con la nostra presenza numerosa e silenziosa ribadiamo che non è possibile zittire le coscienze di chi ha gli occhi aperti.
In Italia le Sentinelle in Piedi sono nate in difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al Senato. Presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo è invece fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.
Con questa legge chiunque faccia rifermento ad un modello di famiglia fondato sull’unione tra un uomo ed una donna, o sia contrario all’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso, potrebbe essere denunciato e rischiare fino a un anno e sei mesi di carcere.
Noi non accettiamo di non poter esprimere le nostre opinioni, per questo vegliamo. Con la bocca chiusa ma gli occhi aperti, in piedi nelle piazze come ogni giorno nelle nostre vite, ci mobilitiamo per mostrare la nostra fermezza nel dire che non sarà una legge a zittire le nostre coscienze.
Perché in silenzio? Non c’è nulla come il silenzio che faccia emergere la voce della coscienza, oggi quanto mai silenziata da un potere che tende a ridurre l’esigenza di verità e il bisogno infinito connaturato a ogni essere umano. Il potere moderno usa questo metodo attraverso una sistematica e pervasiva offerta di risposte parziali e immediate, veicolate da voci e immagini che tramite la tecnologia ci raggiungono in continuazione, in ogni luogo, quasi senza sosta. Tutto ciò però non può accadere senza la nostra connivenza: in cambio della soddisfazione di tanti capricci, rinunciamo alla nostra libertà abdicando al compito di cercare una risposta totale. Per questo siamo immersi nel rumore, per questo il silenzio è tanto odiato dal potere e da un uomo che preferisce accontentarsi di poco per evitare la fatica di una ricerca seria. Perché gli ricorda la verità, che ha un tremendo bisogno di altro da sé, che non può autodeterminarsi, smascherando la menzogna di chi vuole governarlo snaturandolo. Le sentinelle invece il silenzio lo scelgono, come unico antidoto a questa nuova forma di dittatura, perché vogliono dare voce a quel bisogno bruciante di verità, prima condizione per diventate uomini pienamente liberi, cioè veramente soddisfatti. Vegliano in silenzio, affinché anche altri uomini possano cominciare a risentire quella voce e ad averne nostalgia. E lo fanno pubblicamente per testimoniare che insieme si può vivere ancora così e che non c’è dispotismo che possa impedire all’uomo di essere libero senza il suo consenso.
Perché un libro? Le sentinelle leggono perché in un mondo in cui tutto viene manipolato dai mezzi di comunicazione non si accontentano di informazioni imparziali. Leggono perché non vogliono ripetere di slogan superficiali ma conoscere in profondità.
Perché un’ora? Le sentinelle stanno ferme per un’ora, perché in una società in cui tutto procede a una velocità che non consente all’uomo di riflettere vogliono prendersi il tempo per farlo. Le sentinelle scelgono il silenzio, la lettura, il tempo per restituire gli uomini a loro stessi. È questa educazione che permette alle sentinelle di accorgersi di vegliare anche per chi le contesta, rifiutando le definizioni che riducono l’identità umana a una pulsione sessuale. Le sentinelle non accettano categorie fuorvianti come “gay” o “eterosessuali”, perché sanno che servono solo a far dimenticare il valore infinito di ogni persona. Per questo le sentinelle sanno di vegliare anche per amore all’umanità di chi le contesta.
Perché in piazza? Perché la coscienza è qualcosa che dall’interno dell’uomo può cambiare il mondo, e la piazza è il luogo dove può avvenire l’incontro autentico con l’altro. Le Sentinelle non cercano visibilità nel circo mediatico, non si prestano ad utilizzare un linguaggio fuorviante e discriminatorio, si rifiutano di essere strumentalizzate e utilizzate da chi vuole mostrare una contrapposizione tra “omosessuali” e “eterosessuali”. In piazza, nella loro unica forma di presenza pubblica le Sentinelle in Piedi interrogano le coscienze e soprattutto incontrano le persone, quelle che vogliono capire, e anche quelle venute per contestare. Le incontrano di persona perché il contatto personale è l’unico autentico e l’unico capace di far parlare le coscienze.
Silenziose si inverano, leggendo si formano, nel tempo discernono e imparano ad amare, le Sentinelle in Piedi esistono per rendere l’uomo libero già ora. Le Sentinelle sanno quindi di essere uno strumento politico solo di conseguenza. Perché solo una coscienza irriducibile a ogni omologazione e menzogna potrà cambiare la logica di un potere che anziché servire l’uomo cerca di controllarlo.
Vegliamo in silenzio oggi per essere liberi di esprimerci domani, se anche tu hai a cuore la libertà veglia con noi

Per maggiori informazioni scrivi a: bergamo@sentinelleinpiedi.it

Piccoli, grandi gesti. Un enorme grazie a tutti!

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Questo venerdì è “andato in scena” il primo appuntamento del progetto di raccolta alimentare che Domus Orobica sta lanciando.
Tutti i secondi venerdì del mese, infatti, sarà possibile donare in ‪domus‬ generi alimentari freschi e a lunga conservazione che i nostri militanti consegneranno a famiglie italiane in grave difficoltà economica, garantendo anonimato e riservatezza.
Un piccolo gesto di solidarietà che però si trasforma in un concreto aiuto per tutte le realtà che ci hanno contattato in questi mesi.
Come prima volta è andata decisamente molto bene: più di 60 kg di alimenti raccolti!

Grazie a chi ha partecipato! Prossimo appuntamento venerdì 8 aprile!

Venerdì 4 Marzo. La Guerra Psicologica: come la propaganda plasma l’opinione pubblica

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Domus Orobica, in collaborazione con Alle Radici della Comunità, è lieta di invitarvi all’incontro:
LA GUERRA PSICOLOGICA
Come la propaganda plasma l’opinione pubblica
Interverrà il prof. Julio Loredo
presenterà Pietro Macconi
4 marzo 2016, ore 20.45 presso Domus Orobica, via Mascagni, 85 Bergamo

Strategie di propaganda e delle tattiche di marketing elaborate per riuscire a imporre il volere e la sensibilità di una minoranza agguerrita alle “maggioranze silenziose”, e in questo modo muovere passi da giganti, in tempi tutto sommato brevi e con mezzi spesso limitati, sulla strada della conquista del potere.

Mai come oggi se ne vedono l’efficacia pratica e le conseguenze disastrose nell’anestetizzazione delle coscienze, nella relativizzazione dei princìpi primi, nella trasmutazione di tutti i valori.

Oggi, sul piano appunto della tecnica, per il pensiero relativista che si rivela nelle opzioni ecologista, animalista e soprattutto omosessualista fra “teorie del gender” e rifiuto radicale della natura umana data e normativa.
Imparare a riconoscere e a conoscere queste tecniche di sovversione, particolarmente adatte e quindi efficaci nelle società occidentali, serve però a contrastarle meglio.

 

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16 FEBBRAIO. INCONTRO CON LUCA ANDREINI, REGISTA DI “RUMOROSO SILENZIO”

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Siamo lieti di invitarvi martedì 16 febbraio presso la “Domus Orobica” per una serata incontro con Luca Andreini, regista di “Rumoroso Silenzio”.
A condurre la serata sarà Luca Urbani, presidente di “Alle Radici della Comunità”, che intervisterà il regista.
“Rumoroso Silenzio” è uno spettacolo teatrale che ha come tema la tragedia delle foibe.

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CINEFORUM OROBICO. GIULIO CESARE

GIULIOCESAREDalla tragedia di William Shakespeare. Giulio Cesare, dittatore romano, viene ucciso in una congiura alle Idi di Marzo. I suoi assassini tentano invano di sollevare il popolo che, convinto dal discorso di Marco Antonio, vuole la testa dei colpevoli. Questi fuggono e riescono a reclutare un esercito; a Filippi, tuttavia, sono sconfitti. Cassio e Bruto, i principali responsabili del colpo di Stato, si suicidano. Un grande film, reso ancora più pregevole dal notevole cast. La scena più bella del film resta l’elogio funebre pronunciato da Antonio (Marlon Brando). L’attore superò se stesso scatenando gli applausi sul set durante le prove.

(TRATTO DA http://www.mymovies.it)

30 GENNAIO FAMILY DAY A ROMA! NOI CI SAREMO!

Noi ci saremo! Per info, partenze e costi: domusorobica@outlook.com

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SABATO 23 GENNAIO: POLENTATA POPOLARE, CUCINA TRADIZIONALE

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PRENOTAZIONE GRADITA!

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Guerra Civile in Siria: incontro e testimonianza di un Cristiano Siriano

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Alle Radici della Comunità, in collaborazione con Domus Orobica ed Alleanza Cattolica organizza, presso la Casa del Giovane – Sala Nembrini, un incontro con il prof. Claude Zerez, padre di Pascale Zerez, una ragazza cristiana di 20 anni, sposata da soli 3 mesi e uccisa sul bus che la trasportava da Lattakia ad Aleppo nell’ attacco delle bande dell’Armata Siriana “Libera”.
Claude Zerez, oggi vive da rifugiato in Francia senza dimenticare la sofferenza del suo popolo.
Interverrà Avv. Mario Villani, membro dell’Osservatorio sulle Comunità Cristiane in Medio Oriente.
Presentera Pietro Macconi di Alle Radici della Comunità

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Veglia Sentinelle in piedi- sabato 23 gennaio

Pubblichiamo l’iniziativa degli amici delle Sentinelle in piedi!

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La famiglia non è una delle tante opzioni possibili per costruire la società, il matrimonio non è “una modalità di vivere l’amore”, il figlio non è mai un oggetto, l’amore non è una pulsione sessuale e la tendenza sessuale non definisce le persone. Ripetiamo, il matrimonio è una reciproca donazione, esclusiva, di un uomo e una donna che si compiono nell’apertura alla generazione ed educazione di nuove vite.
Il ddl Cirinnà, in discussione al Senato il prossimo 26 Gennaio, disintegra la società partendo dalla famiglia, la società intera è chiamata a dire no ed è chiamata a farlo nello spazio pubblico poiché questa legge riguarda chiunque sia figlio, fratello, padre, madre, amico.
Bisogna scendere in piazza

Ti aspettiamo sul Sentierone a Bergamo Sabato 23 Gennaio alle ore 16.00

Sentinelle In Piedi – Bergamo –

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CINEFORUM OROBICO. 19 DICEMBRE

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Derry, Irlanda del Nord, 30 gennaio 1972. Il governo inglese ha imposto forti restrizioni alle libertà individuali e, di conseguenza, la Northern Ireland Civil Rights Association ha organizzato una marcia pacifica di protesta. Il Generale Ford ha predisposto un piano che dovrebbe al contempo limitare il percorso della marcia e consentire anche di arrestare i ‘teppisti’ che quotidianamente si scontrano con l’esercito. Dopo un iniziale situazione di confronto pacifico i corpi speciali perdono il controllo ed iniziano a sparare sui manifestanti.
A trent’anni dai sanguinosi eventi il regista inglese Paul Greengrass (in seguito alla riapertura del caso che ha portato a conclusioni decisamente differenti rispetto a quelle iniziali secondo le quali la colpa di quanto successo ricadeva tutta sui partecipanti alla manifestazione) decide di concentrare la propria attenzione su cinque personaggi principali. Si tratta, per quanto riguarda quelli d’invenzione, di un giovane cattolico innamorato di una protestante e di un paracadutista che si pone dei quesiti morali su quanto gli viene chiesto di fare. I protagonisti passati invece alla cronaca prima e alla Storia poi sono il leader dei manifestanti Ivan Cooper, il reazionario capitano Ford e il reticente comandante McLellan.
Greengrass utilizza tutti mezzi a disposizione per offrire quell’illusione di ‘ripresa dal vero’ che ha contraddistinto anche molto cinema dedicato alle vicende belliche nella ex Jugoslavia. Sfocature, camera a mano, scelte di montaggio alternato contribuiscono a sostenere i quesiti morali che il regista si pone e ci pone. Può un esercito di uno stato democratico abbandonare qualsiasi etica pur di raggiungere l’obiettivo di ‘mantenere l’ordine’?
La risposta che emerge da questa narrazione è decisamente negativa sul piano morale e anche perché viene mostrato come gli eventi della domenica di sangue (ricordata da una famosa canzone degli U2 che non poteva mancare nella colonna sonora) abbiano prodotto un ingrossamento delle file dell’IRA. Esattamente il contrario di quanto si voleva ottenere.

Tratto da: http://www.mymovies.it

APERICENA A KM0. 8 DICEMBRE

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L’8 Dicembre, festa dell’Immacolata, sarà il primo anniversario della nascita del nostro Spazio Sociale. Vi invitaimo a festeggiare con noi a partire dalle 17.30 con un’ apericena completamente a Km0: birra artigianale locale alla spina, Valcalepio DOC, affettati, polenta, formaggi, ecc… NON POTETE MANCARE!

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EL ALAMEIN. CONFERENZA CON MARCO CIMMINO

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Venerdì 4 Dicembre siamo lieti di invitarvi alla conferenza, realizzata in collaborazione con Alle Radici della Comunità e Generazione Identitaria, sulla battaglia di El Alamein.
Ospite forte della serata sarà lo storico bergamasco Marco Cimmino che analizzerà la battaglia dal punto di vista storico-militare e di come la storia si sia tramutata, in questo caso, in leggenda.
Vi aspettiamo numerosi!

Domus Orobica
Spazio Sociale Identitario

Sentinelle in piedi. 28 Novembre

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Ce lo chiedono in tanti e dovremmo chiedercelo anche noi ogni volta che scendiamo in piazza. Sia essa virtuale o reale. Amici, stiamo lavorando al sito per arricchirlo, intanto sarebbe senz’altro utile se copiaste il CHI SIAMO in tutte le bachece locali delle Sentinelle in Piedi. Per comodità lo metto anche qui.
CHI SIAMO?
Sentinelle in Piedi è una resistenza formata da persone che vegliano su quanto accade nella società denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà. Le Sentinelle vegliano nelle piazze per risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte al pensiero unico.
Ritti, silenti e fermi vegliamo per la libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna.
La nostra è una rete apartitica e aconfessionale perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica, il nostro non è un movimento, non è un’associazione, bensì un metodo, uno stile, una forma di testimonianza che non può escludere nessuno perché riguarda la coscienza di ogni uomo e il desiderio di infinito che tutti – anche chi ci contesta – ha in fondo al cuore.
Vegliamo sullo stile dei Veilleurs debout francesi: in rigoroso silenzio, a due metri di distanza l’uno dall’altro, leggendo un libro in segno della formazione permanente di cui tutti abbiamo costantemente bisogno, rivolti nella stessa direzione che è quella di un futuro migliore. Vegliamo nelle piazze italiane di fronte ai luoghi di potere, con la nostra presenza numerosa e silenziosa ribadiamo che non è possibile zittire le coscienze di chi ha gli occhi aperti.
In Italia le Sentinelle in Piedi sono nate in difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al Senato. Presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo è invece fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.
Con questa legge chiunque faccia rifermento ad un modello di famiglia fondato sull’unione tra un uomo ed una donna, o sia contrario all’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso, potrebbe essere denunciato e rischiare fino a un anno e sei mesi di carcere.
Noi non accettiamo di non poter esprimere le nostre opinioni, per questo vegliamo. Con la bocca chiusa ma gli occhi aperti, in piedi nelle piazze come ogni giorno nelle nostre vite, ci mobilitiamo per mostrare la nostra fermezza nel dire che non sarà una legge a zittire le nostre coscienze.
Perché in silenzio? Non c’è nulla come il silenzio che faccia emergere la voce della coscienza, oggi quanto mai silenziata da un potere che tende a ridurre l’esigenza di verità e il bisogno infinito connaturato a ogni essere umano. Il potere moderno usa questo metodo attraverso una sistematica e pervasiva offerta di risposte parziali e immediate, veicolate da voci e immagini che tramite la tecnologia ci raggiungono in continuazione, in ogni luogo, quasi senza sosta. Tutto ciò però non può accadere senza la nostra connivenza: in cambio della soddisfazione di tanti capricci, rinunciamo alla nostra libertà abdicando al compito di cercare una risposta totale. Per questo siamo immersi nel rumore, per questo il silenzio è tanto odiato dal potere e da un uomo che preferisce accontentarsi di poco per evitare la fatica di una ricerca seria. Perché gli ricorda la verità, che ha un tremendo bisogno di altro da sé, che non può autodeterminarsi, smascherando la menzogna di chi vuole governarlo snaturandolo. Le sentinelle invece il silenzio lo scelgono, come unico antidoto a questa nuova forma di dittatura, perché vogliono dare voce a quel bisogno bruciante di verità, prima condizione per diventate uomini pienamente liberi, cioè veramente soddisfatti. Vegliano in silenzio, affinché anche altri uomini possano cominciare a risentire quella voce e ad averne nostalgia. E lo fanno pubblicamente per testimoniare che insieme si può vivere ancora così e che non c’è dispotismo che possa impedire all’uomo di essere libero senza il suo consenso.
Perché un libro? Le sentinelle leggono perché in un mondo in cui tutto viene manipolato dai mezzi di comunicazione non si accontentano di informazioni imparziali. Leggono perché non vogliono ripetere di slogan superficiali ma conoscere in profondità.
Perché un’ora? Le sentinelle stanno ferme per un’ora, perché in una società in cui tutto procede a una velocità che non consente all’uomo di riflettere vogliono prendersi il tempo per farlo. Le sentinelle scelgono il silenzio, la lettura, il tempo per restituire gli uomini a loro stessi. È questa educazione che permette alle sentinelle di accorgersi di vegliare anche per chi le contesta, rifiutando le definizioni che riducono l’identità umana a una pulsione sessuale. Le sentinelle non accettano categorie fuorvianti come “gay” o “eterosessuali”, perché sanno che servono solo a far dimenticare il valore infinito di ogni persona. Per questo le sentinelle sanno di vegliare anche per amore all’umanità di chi le contesta.
Perché in piazza? Perché la coscienza è qualcosa che dall’interno dell’uomo può cambiare il mondo, e la piazza è il luogo dove può avvenire l’incontro autentico con l’altro. Le Sentinelle non cercano visibilità nel circo mediatico, non si prestano ad utilizzare un linguaggio fuorviante e discriminatorio, si rifiutano di essere strumentalizzate e utilizzate da chi vuole mostrare una contrapposizione tra “omosessuali” e “eterosessuali”. In piazza, nella loro unica forma di presenza pubblica le Sentinelle in Piedi interrogano le coscienze e soprattutto incontrano le persone, quelle che vogliono capire, e anche quelle venute per contestare. Le incontrano di persona perché il contatto personale è l’unico autentico e l’unico capace di far parlare le coscienze.
Silenziose si inverano, leggendo si formano, nel tempo discernono e imparano ad amare, le Sentinelle in Piedi esistono per rendere l’uomo libero già ora. Le Sentinelle sanno quindi di essere uno strumento politico solo di conseguenza. Perché solo una coscienza irriducibile a ogni omologazione e menzogna potrà cambiare la logica di un potere che anziché servire l’uomo cerca di controllarlo.
Vegliamo in silenzio oggi per essere liberi di esprimerci domani, se anche tu hai a cuore la libertà veglia con noi

Per maggiori informazioni scrivi a: bergamo@sentinelleinpiedi.it

CONFERENZA SULLA RUSSIA CON MAURIZIO BLONDET, 31 OTTOBRE.

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Sabato 31 ottobre , in Domus, avremo il piacere di ospitare il Dott. Maurzio Blondet che farà una panoramica sugli aspetti di geopolitica e politica interna riguardanti la Russia di Vladimir Putin.
La situazione sul Donbass, le attualissime manovre militari in Siria e le riforme interne in merito ad economia, famiglia e crescita demogrfica sono solo alcuni degli argomenti che verranno toccati durante la conferenza.
Siete tutti invitati!

Chi è Maurizio Blondet

Nasce a Milano il 22 febbraio del 1944. Giornalista dal 1970 per 37 anni, ora in pensione.
La sua vita professionale è legata a testate come Gente ed altri periodici  di Rusconi editore, il Giornale, l’Avvenire e La Padania, sia come autore ma anche come inviato. Ha collaborato a Italia Settimanale, diretto da Marcello Veneziani (una testata ora defunta)
E’ stato inviato speciale de Il Giornale (di Montanelli) , in seguito di Avvenire – dove è stato inviato a coprire le guerre balcaniche ed altri teatri di conflitto.
Fin dagli anni ’90 ha cominciato ad indagare sui poteri oligarchici, finanziari e sovrannazionali, che agendo dietro le quinte della democrazia guidano la storia – e la politica presente, sia sul piano internazionale che interno. Per esempio, per la editrice ARES (collegata all’Opus Dei) ha contribuito al volume “Gli antenati insospettati della rivoluzione”, sulla “fabbricazione” artificiale del movimento della rivoluzione culturale (che ha mirato non tanto alla presa del potere, quanto alla sovversione dei costumi e della morale), e su come questa “fabbrica” (che ebbe sede nella facoltà di Sociologia dell’Università di Trento) ha dato nascita all’ideologia delle Brigate Rosse. Forse come effetto collaterale, forse no.
Altre indagini sulle trame dei poteri forti internazionali, allora intenti a sviluppare gli organi di un “governo mondiale” prossimo venturo (dal Fondo Monetario all’Organizzazione Mondiale del Commercio, alla stessa Unione Europea) le ha raccolte nei tre volumetti dal titolo “Complotti”.
L’11 settembre 2001, inviato da Avvenire a Manhattan a coprire il mega-attentato delle Twin Towers, non ha tardato a scoprire e denunciare gli indizi che smentivano la “versione ufficiale”. In Italia, è stato il primo ad uscire con un volumetto che smentiva tale versione: “11 Settembre, colpo di stato in Usa”. Dove appunto ha sostenuto, portando gli indizi raccolti a New York, che non si trattava di un attentato “islamico” (del resto Bin Laden era un agente americano contro i sovietici in Afghanistan), ma di un di colpo di stato di tipo nuovo, una presa del potere dellle istituzioni del governo americano: dove un nuovo centro di potere (i neoconservatori, estremisti filo-israeliani della lobby ebraica in Usa) avevano detronizzato l’oligarchia storica “ (il Council on Foreign Relations, Rockefeller eccetera) per lanciare la super-potenza americana nelle guerre e destabilizzazioni dei paesi del Medio Oriente troppo potenti per Israele. A cominciare dall’Irak, paese modernizzato e media potenza regionale, per poi proseguire con la destabilizzazione-frammentazione di Libia, Siria, Libano, Iran…
Il volume “Chi comanda in America” (Effedieffe) stila appunto la mappa di questo nuovo establishment, di cui lumeggia il carattere messianico, fanatico e irrazionalista. Un altro testo essenziale che illumina l’azione di questi poteri in Europa, fin dal ‘700, è “Cronache dell’Anticristo”.
Con l’11 Settembre il potere americano ha inaugurato un nuovo metodo di conquista mondiale: non più il Nuovo Ordine Mondiale ottenuto con l’interdipendenza economica e sostanzialmente quasi pacifico e consensuale, ma un “Impero del Caos” scatenato. Mentre lo scopo finale del primo progetto globalista era espandere “la democrazia di mercato”, questo nuovo potere ha la destabilizzazione come fine ultimo e sufficiente.
Quando ha spaccato un paese (come ad esempio la Libia) e l’ha ridotto a gruppi armati che si combattono l’un l’altro in nome di qualche Islamismo, ha raggiunto il suo scopo – come del resto ha affermato a chiare lettere George Friedman, il gestore del sito Stratfor. L’America non mira più a pacificare questi paesi per farne i suoi vassalli e suoi mercati, come ha fatto agli europei nel dopoguerra. Il fine nuovo, di stampo ebraico, è quello descritto nella Bibbi quando sarà instaurato il Regno d’Israele: “spargerò il terrore di te” sulle nazioni, abiterai “case che non tu hai costruito”, raccoglierai da “campi che non ha coltivato tu”. La sola concezione possibile di impero, per Israele, è il saccheggio e il terrore.
L’altra essenziale novità è ch la guerra dell’Impero del Caos è “totale” ed orwelliana (con riferimento al romanzo 1984 di Orwell): in pratica,la superpotenza usa come mezzo di guerra tutti i mezzi di illusione di cui dispone – i media, le tv, Hollywood, i video dello Stato Islamico eccetera – allo scopo di trascinare le opinioni pubbliche europee nelle sue guerre, terrorizzando le masse con “immagini”, diffondendo stati d’animo voluti e progettati a tavolino. L’illusionismo ipnotico si è intravisto l’11 Settembre, ma anche nell’eccidio di Charlie Hebdo….Bisogna essere consapevoli che questa parte della guerra totale è diretta contro di noi. Siamo noi il nemico da soggiogare e terrorizzare con minacce immaginarie, o immaginariamente ingigantite, lo spettro colossale di un “nemico” misterioso, inafferrabile e imprecisabile, sterminatore, enigmatico.
Attualmente Maurizio Blondet svolge prevalentemente l’attività di conferenziere. Dal 2015 ha dato vita al presente blog personale.

Biografia tratta da: http://www.maurizioblondet.it

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UNA BIRRA CON ITALO PILENGA. VENERDI’ 16 OTTOBRE

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2 ottobre 2015. I Miti della Guerra Civile Spagnola, incontro con Pio Moa

Vi invitiamo al prossimo evento organizzato dagli amici di “Alle Radici Della Comunità”.

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Venerdì 2 ottobre 2015 alle ore 20,45 presso la sede dell’Associazione “Torquato Tasso” (via Tasso 7 Bergamo) le associazioni “Alle Radici della Comunità” e “Torquato Tasso” organizzano un incontro con lo storico galiziano Pio Moa sui Miti della Guerra Civile Spagnola.
Correlatore Marco Cimmino
Presenterà Angelo Manazza de “Torquato Tasso”

Pio Moa, nato in Galizia nel 1948, è oggi il più letto, brillante e controverso storico della Guerra civile spagnola.
A metà degli anni ’70 ha fondato un gruppo di “resistenza antifascista”, la squadriglia terrorista dei maoisti del Grapo. Moa ha in seguito abiurato la fede comunista all’inizio negli anni Ottanta.
Avvicinatosi agli studi storici tra il 2003 e il 2004 dà alle stampe una serie di libri sulla Guerra civile spagnola, prima Los orígenes de la Guerra Civil Española poi Los mitos de la Guerra Civil. Il successo di vendite di questi suoi volumi fa subito esplodere un caso politico, facendolo diventare la bestia nera della storiografia ufficiale.
Le tesi di Moa, basate su ampie e accurate documentazioni d’archivio, ribaltano le interpretazioni tradizionali sulla genesi della guerra civile del ’36-’39.

Per maggiori informazioni s’invita a consultare
http://www.facebook.com/events/690985167705412

SABATO 26 SETTEMBRE, SENTINELLE IN PIEDI!

SEGNALIAMO L’INIZIATIVA DI SABATO 26 SETTEMBRE DEGLI AMICI DELLE SENTINELLE IN PIEDI

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CONFERENZA AVV. AMATO A ROMANO DI LOMBARDIA

RIPORTIAMO L’INTERESSANTE CONFERENZA CHE L’AMICO AVV. GIANFRANCO AMATO TERRà A ROMANO DI LOMBARDIA MARTEDI’ 8 SETTEMBRE!

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“L’ideologia del godimento” PRESENTAZIONE LIBRO

IDEOLOGIA DEL GODIMENTO

Lo Spazio Sociale Identitario “DOMUS OROBICA” è orgoglioso di invitarvi alla presentazione dell’ultimo libro del sociologo Fabrizio Fratus e dello psichiatra Paolo Cioni: “L’ideologia del Godimento, sesso e potere nella società delle immagini”.

“Sex” è la parola più digitata nei motori di ricerca virtuali. L’industria pornografica incassa 57 miliardi di dollari l’anno. I contenuti porno sul web sono più di 372 milioni per oltre 4,2 milioni di siti hard consultabili. La pubblicità, la letteratura, l’intrattenimento televisivo sono saturi di immagini, video, foto e materiale a sfondo sessuale. Un mondo simulato, ideale, carnale ma spassionato, che si frantuma con la realtà del quotidiano, che esorta gli individui a rinchiudersi nell’intimità della pornografia, alla ricerca del godimento. “Godi!” è l’imperativo, la norma imposta ai cittadini del “porno-brodo globale”, la nuova ideologia gestita e coordinata da un’industria specializzata e capillare, che estende il suo dominio indiscriminatamente su giovani e adulti di entrambi i sessi. Eppure, mentre l’atto sessuale diventa una merce accessibile ovunque, il mondo perde la sua potenza erotica, il desiderio di vita, il fine riproduttivo. Quali sono le conseguenze? Quali sono i danni di questa nuova ideologia del godimento?

L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’associazione culturale “Alle Radici della Comunità”, con il circolo culturale “Il Talebano”, con il movimento “Generazione Identitaria” e con Il Circolo culturale “Proundon”.
Vi aspettiamo SABATO 19 SETTEMBRE alle 16.30 in VIA MASCAGNI 85 (Bergamo)

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Sentinelle in piedi-18 luglio

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Con il ddl Scalfarotto vogliono impedire ogni libero pensiero contrario all’antropologia gender
Con il ddl Cirinnà si vogliono introdurre le unioni civile, nome dietro cui si nasconde l’approvazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso
Nel decreto Buona Scuola è stato inserito un emendamento che apre all’introduzione dell’ideologia gender nell’insegnamento curricolare di ogni ordine e grado

Ancora una volta di fronte a tutto questo occorre resistere, vegliare, testimoniare, anche su noi stessi, e gli uni sugli altri. Il Pensiero Unico infatti è penetrato così violentemente dentro la società che restare immuni è possibile solo stando insieme, restando vigili e testimoniando pubblicamente.

Veglieremo in piazza a Bergamo il 18 Luglio alle ore 18.00 sul Sentierone

Quando i bambini diventano oggetto di diritto, quando l’essenza dell’essere umano è violata nella sua natura di uomini e di donne, occorre mobilitarsi nello spazio pubblico ma soprattutto continuare a tenere gli occhi aperti su quello che succede nella scuola, nei tribunali, sui giornali e nella politica poiché solo in questo modo incideremo su quello che accade.
Non è più sufficiente dissentire fra le mura di casa, perché non c’è verità che persuada e cambi davvero gli altri che non sia espressa pubblicamente e testimoniata davanti a tutti

 

CINEFORUM OROBICO. I FIGLI DEGLI UOMINI

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Trama.

2027. In un futuro non troppo distante, in cui il mondo non può più procreare, l’Inghilterra rimane unica zona franca, per non confrontarsi con le guerriglie urbane. Theo (Clive Owen), rapito da Julian (Julanne Moore), una donna attivista amata in passato, ha una grande responsabilità. Dovrà condurre salva una giovane donna fino a un santuario sul mare, e dare la possibilità al mondo di evitare l’estinzione.

Sulla linea degli scrittori utopistici e futuristici, P.D.James ha scritto il romanzo da cui è tratto il film, in cui Cuaròn fin dalle prime sequenze ci illustra un mondo grigio, oppressivo, incolore, fra il pre-industriale (le costruzioni e i palazzi sembrano proprio quelli della “industrial revolution”), e il post-atomico, (per la scarsità di vegetazione). Londra appare come non cambiata, se non per i mercati ai bordi delle strade e gli autobus a due piani completamente scrostati dal tempo. In questo ambiente senza profondità si muovono i protagonisti. Ne sono una conferma gli stereotipi del multirazzialismo e del multilinguistico (quello che sarà non è per forza diverso da quello che è oggi). Nel panorama così definito, la macchina da presa segue Theo-Clive Owen in tutte le situazioni, come un inviato di guerra in una visione quasi documentaristico-soggettiva del futuro per acuire il senso di chiuso, di claustrofobia, e di mancanza di certezze. Ne è un esempio la guerriglia che, all’esterno della zona franca, appare come uno spaccato del conflitto jugoslavo, dove tutti sparano a tutti, e un proiettile vagante ha il potere di cambiare il personale futuro (la sequenza dei carrarmati che colpiscono una palazzina, è una scena di guerra impressionante). Per antitesi, la speranza di vita, rinascita di un “nuovo mondo”, è l’unica apertura del film all’ottimismo, in un percorso al buio, in cui il caso regna sulle esistenze di tutti. Children of Men è un film corale, è dell’umanità, (si propone raramente come singolo, per esempio nel caso dello scienziato Justice, Michael Caine, eremita per scelta ai bordi della società), perchè il futuro della terra non è dellindividuo singolo. È semplicemente globale.

 Fonte: mymovies.it

Ciao Enzo

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Ieri sera l’amico, fratello Enzo è tornato a Dio.

Vogliamo ricordarlo con le parole di Marco Cimmino.Addio a Enzo De Canio:

di Marco Cimmino

Epicuro diceva che la morte non è un problema: o c’è lei o ci siamo noi.
Per qualcuno la cosa appare del tutto falsa: ci sono persone che muoiono un po’ ogni giorno, nel terrore della morte. Altre persone sono morte anche se non lo sanno: vivono una vita fatta di ombre, di apparenze, di desideri appagati o di invidie inestinguibili.
Enzo De Canio non temeva la morte: sapeva di avere un male che difficilmente ci concede paci o tregue, e lo accettava, come accettava la vita, con un’aria tra lo scanzonato e il trasognato. Con quel suo passo lento ed uguale e la sua voce bassa e tranquilla.
Temeva, questo sì, di essere vissuto invano: di avere dedicato tutta la sua vita a scrivere il proprio nome sull’acqua. Fin da giovanissimo, il suo scopo era stato percorrere la strada della politica e della cultura: di una politica culturale, se preferite. E, infine aveva dato corpo alla sua battaglia, tra mille insulti degli avversari e mille alzate di spalle dei sodali, generando una creatura formidabile e fragilissima: l’associazione “Alle radici della Comunità”.
Di questa, fino alla fine, ha temuto la morte: Enzo non aveva figli, ma nutriva, nei confronti di questa sua prole intellettuale, lo stesso amore pieno di ansie di un genitore vero. Tanto che, ieri, qualche ora prima di andarsene, ancora mi ripeteva che ci saremmo dovuti trovare, tutti assieme, per decidere la rotta della sua associazione, dato che la sua salute non gli avrebbe più permesso di esserne il factotum.
Un progetto che è diventato il suo testamento: questo non è un coccodrillo, una mestina, un necrologio. E’, invece, un richiamo al dovere e al sentimento di chi abbia conosciuto, stimato, voluto bene a Enzo De Canio: il miglior ricordo, per uno come Enzo, non è celebrarlo con qualche parola di circostanza. Quello lo può fare chiunque: perfino quelli per cui, specialmente negli ultimi anni, egli ebbe solo accenti di disprezzo e di delusione.
Ricordare Enzo De Canio significa proseguire nella sua scia, perchè possa continuare a camminare al nostro fianco. Il mio, perciò, più che un ricordo di Enzo è un appello affinchè la sua associazione continui a vivere: affinchè, seguendo l’esempio del più straordinario organizzatore di eventi culturali che Bergamo abbia visto da decenni a questa parte, ciò che lui ha seminato non vada perduto: politici, associazioni, fondazioni, semplici cittadini, hanno ricevuto da Enzo De Canio un’enorme eredità, che non deve andare perduta, per interessi di scuderia, disinteresse, semplice disattenzione.
Certo, sarà strano non vederlo più chiacchierare, in via XX settembre o ai tavolini del Balzer: ma sarebbe più strano ed infinitamente più doloroso saperlo dimenticato, come una parentesi, un personaggio bizzarro, un illuso.
Questa città, quasi certamente, nonostante una lunga militanza nel Consiglio Comunale, non gli dedicherà strade od epigrafi, che non si negano a nessuno, tranne a quelli come Enzo: per questo, è ancora più importante che i suoi amici, i suoi simpatizzanti, i suoi epigoni, si raccolgano intorno a questo suo progetto culturale.
Solo così Enzo vincerà la sua battaglia di civiltà e di sapere.
Solo così, sulla sua lapide immaginaria, scriveremo le parole immortali di quell’Orazio che gli era tanto caro, e che sembrano scritte per lui: exegi monumentum aere perennius.

L’ARTE DELLA GUERRA. Da Sun Tzu al Califfato

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29 maggio 2015. Incontro con la scrittrice Antonia Arslan

Riportiamo l’iniziativa degli amici di “Alle Radici della Comunità”:

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Venerdì 29 maggio 2015 alle ore 20,45 presso l’aula magna dell’isitituto tecnico commerciale Vittorio Emanuele II in via Lussana 2 – Bergamo (vicino alla stazione autolinee) le associazioni“Alle Radici della Comunità”, “Torquato Tasso” e “L’Officina dell Idee” organizzano un incontro con la scrittrice Antonia Arslan che presenterà il suo ultimo romanzo “Il rumore delle perle di legno”. Correlatore Carlo Saffioti de L’Officina delle Idee Presenterà Luca Urbani de “Alle Radici della Comunità”. Vi sarà un indirizzo di saluto di Angelo Manazza de “Torquato Tasso”.

Scrittrice e saggista italiana di origine armena. Laureata in archeologia, è stata professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. Ha curato un libretto divulgativo sul genocidio armeno (Metz Yeghèrn, Il genocidio degli Armeni di Claude Mutafian) e una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Hushèr. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni). Nel 2004 ha scritto il suo primo romanzo, La masseria delle allodole (Rizzoli), che ha vinto il Premio Stresa di narrativa e il Premio Campiello e il 23 marzo 2007 è uscito nelle sale il film tratto dall’omonimo romanzo e diretto dai fratelli Taviani. La strada di Smirne (Rizzoli) è del 2009. Nel 2010, dopo una drammatica esperienza di malattia e coma, scrive Ishtar 2. Cronache dal mio risveglio (Rizzoli). Nel 2010 esce per Piemme Il cortile dei girasoli parlanti. Il libro di Mush, sulla strage degli armeni di quella valle avvenuta nel 1915, è pubblicato da Skira nel 2012.

CINEFORUM OROBICO: ONCE WERE WARRIORS

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Trama:

Il rapporto tra Beth e Jake non è tra i più tranquilli. Lei, quando lui è ubriaco, subisce botte e violenza. Ma è innamorata e lui si scusa sempre, dopo. Per tale ragione ha anche dovuto rinunciare agli usi e ai costumi dei Maori ai quali appartiene. Ma i figli non reagiscono bene a questa situazione. Uno entra a far parte di una banda di teppisti tatuati, uno le viene portato via dall’assistenza sociale e la figlia si impicca per non sottostare alle voglie sessuali dello zio. Vincitore di alcuni premi al Festival di Montreal e presentato a Venezia.

Tratto da www.mymovies.it

 

IMPERO D’ORIENTE, LEZIONE INFORMALE SUL MONDO BIZANTINO

PER CHI AMA PARLARE DI CULTURA IN MANIERA INFORMALE, MAGARI DEGUSTANDO UNA BIRRA, ECCO LA SERATA PERFETTA:

 

S.Vitale, Giustiniano

VEGLIA SENTINELLE IN PIEDI 23 MAGGIO

 

 

 

 

RIPORTIAMO L’INIZIATIVA DEGLI AMICI DI “SENTINELLE IN PIEDI BERGAMO”.

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NON E’ PIU’ TEMPO DI STARE A GUARDARE. 100 PIAZZE PER LA FAMIGLIA

Quanti oggi in Italia si sono resi conto che c’è un testo in discussione in parlamento che prevede che le unioni fra persone dello stesso sesso saranno in tutto e per tutto equiparate al matrimonio? Quanti hanno capito che presto nel nostro paese un bambino potrà essere cresciuto da due uomini o due donne, deliberatamente privato quindi del papà, della mamma o di entrambi? Quanti hanno chiaro che il Ddl Cirinnà sulle cosiddette “unioni civili” in realtà non ha nulla di civile e che la civiltà la demolisce annientando la sua cellula primaria, la famiglia? E soprattutto chi di fronte a tutto questo è disposto ad alzarsi in piedi?
Arriva il momento in cui non è più possibile stare a guardare: quando la famiglia viene minacciata, quando il matrimonio è attaccato nella sua essenza, quando i bambini diventano oggetto di diritto, quando l’essere umano è violato nella sua natura di uomo o di donna, occorre opporsi per non assuefarsi a un potere pervasivo. Impressiona che le leggi sopra citate non siano nemmeno oggetto di dibattito, che in Italia lo pseudo matrimonio fra persone dello stesso sesso stia passando senza nemmeno la minima e naturale obiezione. Significa che il potere ha i suoi effetti anche su chi dissente. Quello di stordirci, abituarci a tutto e renderci cinici su ogni possibilità di cambiamento. che distrae le menti delle nuove generazioni e che le confonde, abituandole a pensare che sia tutto normale: il nostro appello è alla coscienza delle singole persone, siano esse uomini politici, rappresentanti delle istituzioni, intellettuali, responsabili di associazioni, guide di movimenti, leader religiosi e soprattutto persone normali, ciascuno di noi, tutti quanti, tu! Quel momento è adesso! Scendi in piazza con le Sentinelle in Piedi!
La famiglia è troppo preziosa per stare a guardare mentre viene distrutta.
Il cuore dell’uomo è troppo grande per cedere alle menzogne del potere.
È ora di scendere in piazza in tutta Italia come già accaduto il 5 ottobre scorso
23 maggio 2015 – 100 piazza per la famiglia
Insieme resistiamo.
In piedi, non ci pieghiamo.
In silenzio, affermiamo che non c’è legge che possa zittire le coscienze vigili.
In piazza, testimoniamo che non c’è menzogna che possa cambiare la realtà.
Se non lo facciamo adesso, con che occhi guarderemo i nostri figli, con che cuore penseremo a domani? Con che coraggio continueremo a parlare di verità?
Se ci alzeremo in piedi saremo certamente presi in giro, ridicolizzati, scherniti, ma vivremo liberi dalla menzogna. La differenza verrà dalla nostra amicizia, dalla forza che avremo di testimoniarci la verità a vicenda, perché siamo certi che la maggioranza ancora ce l’ha a cuore, ma sarebbe così se anche fossimo in minoranza. La differenza la farà la fede che avremo nel cuore dell’uomo che ci porterà a stare in piedi, nelle piazze come nella vita, senza piegarci, spalla a spalla, mano nella mano, certi che questo rende la battaglia vinta già da ora.

WWW.SENTINELLEINPIEDI.IT

SENTINELLE BERGAMO-PAGINA FACEBOOK

 

Siria, echi di Guerra dal Medio Oriente. Conferenza 18 Aprile.

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Siria, echi di Guerra dal Medio Oriente.

Giornali e tv continuano, ogni giorni, a bombardare l’Italia di notizie e informazioni, per altro molto discutibili, sul conflitto in Siria e Medio Oriente.
Sabato 18 Aprile cercheremo di analizzare gli scenari di guerra che interessano l’altra sponda del Mediterraneo con il supporto dell’Avv. Mario Villani e del Dott. Massimo Granata, membri dell’Osservatorio sulle Comunità Cristiane in Medio Oriente.
Un viaggio tra geopolitica e i drammi delle singole comunità locali, tra realtà e mistificazione mediatica che ci aiuterà a comprendere al meglio le dinamiche e i fili che muovono il conflitto in Siria.
La conferenza è aperta a tutti.

Spazio Sociale Domus Orobica

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OSSERVATORIO COMUNITA’ CRISTIANE IN MEDIO ORIENTE

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Veglia sentinelle 21 Marzo

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Segnaliamo l’iniziativa degli amici delle Sentinelle in Piedi.

Le Sentinelle in Piedi non si stancano di vegliare. Questa resistenza spontanea, cresciuta per contagio, costruita con l’amicizia, basata sull’amore comune per l’uomo e sulla libertà di poter dire che esiste una verità iscritta nel cuore di ciascuno di noi non si ferma.

Testimoniamo quella verità che l’ideologia gender vorrebbe cancellare negando la differenza tra maschio e femmina, facendo diventare famiglia ciò che non lo è e affermando che i bambini non hanno bisogno di una madre e di un padre.

In silenzio torniamo in piazza ad affermare che i bambini non sono oggetti nelle mani degli adulti e che il desiderio legittimo di paternità e maternità non può essere soddisfatto a spese dei più piccoli, che nessuna legge sarà mai tanto forte da creare un surrogato di famiglia e che è profondamente ingiusto insegnare la teoria del gender nelle scuole mascherandola come educazione alla diversità, senza il consenso dei genitori.

Per testimoniare la libertà e la verità sull’uomo anche a Bergamo torniamo in piazza Sabato 21 Marzo alle ore 17.00 sul Sentierone. Ti aspettiamo

Basta un’ora. Basta un libro.

Sentinelle In Piedi – Bergamo –

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CINEFORUM OROBICO. SABATO 7 MARZO: FURY!

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Ambientato durante la fine della seconda guerra mondiale, il film narra di un sergente dell’esercito americano, da tutti chiamato Wardaddy, che guida un’unità di cinque soldati in una missione finale dietro le linee nemiche nell’aprile 1945, con la Germania nazista appena collassata. L’unità militare è composta, tra gli altri, da Norman Ellison, un tipografo dell’esercito e il membro del gruppo più govane e con meno esperienza, che vorrebbe diventare un cecchino, soprattutto per le influenze di Grady Travis, uomo di mondo e vizioso originario dell’Arkansas, da sempre dedito alla guida di carri armati.
Fonte: http://www.mymovies.it

20 febbraio 2015. Incontro con il giornalista Pietrangelo Buttafuoco

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Venerdì 20 febbraio 2015 alle ore 20,45 presso la sede dell’associazione “Torquato Tasso” in via Tasso 7 a Bergamo si terrà un incontro con il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco intervistato da Marco Cimmino.

CHI SIAMO

 

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DOMUS OROBICA è uno spazio sociale polifunzionale apartitico che si occupa di promuovere iniziative a carattere culturale, ludico, sportivo e socio-politico.
DOMUS OROBICA nasce a Gennaio 2015 dalla comune volontà da parte di persone “indipendenti” e associazioni culturali (“Alle Radici della Comunità”, “Valtesse Futsal Club”, Coviria” e “Bergamo a km0”) già attive ed operanti sul territorio da anni di dare vita ad uno spazio sociale da utilizzare come sede fisica e come vero e proprio laboratorio d’idee che permettesse di sviluppare progetti ed iniziative secondo determinati principi e obbiettivi comuni:

1) Sostegno agli italiani in gravi difficoltà economiche e sociali.

2) Difesa e diffusione dell’Identità italiana e bergamasca.

3) Difesa e sostegno della Famiglia.

4) Difesa e sostegno della Vita.

5) Lotta contro droga, spaccio e cultura della morte e promozione culturale volta alla sensibilizzazione dei giovani sulla piaga della tossico dipendenza.

6) Diffusione e tutela dei prodotti commerciali e agricoli italiani e bergamaschi.

7) Crescita e Formazione dei militanti, aderenti e interessati secondo i valori di Dio, Patria e Famiglia.

DOMUS OROBICA è uno spazio aperto a tutti, purché non in palese contrasto con i principi cardine su cui si fonda il progetto.
DOMUS OROBICA si impegna, quindi, a dare vita a tutta una serie di iniziative di promozione culturale (conferenze, corsi, ecc…), di raccolta fondi e beni di prima necessità, di di sensibilizzazione (banchetti, flash mob, manifestazioni, ecc) su tematiche politico-sociali e di organizzazione di eventi sportivi o comunque legati al mondo della salute volte a raggiungere le finalità già elencate.
DOMUS OROBICA, nello svolgimento delle sue attività, si impegna instaurare ogni forma di collegamento e collaborazione con enti pubblici e/o privati solo ed esclusivamente se non in contrasto con la natura dello spazio.

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