Nel corso del XV° secolo l’Impero Ottomano combatte in Albania una lunga e sanguinosa serie di guerre. Guidato da un condottiero leggendario, il principe Scanderbeg (al secolo Gjergj Kastrioti) il popolo delle aquile difende strenuamente, per oltre trent’anni, l’intera cristianità dalle cicliche invasioni di un nemico tanto potente quanto risoluto. La chiave di volta del paese, la cittadella di Kruja, sottoposta a una sequela interminabile di estenuanti assedi, diventa allora il simbolo della resistenza albanese: sotto le sue mura le armate turche si affannano in logoranti campagne estive, stremate dai combattimenti, fiaccate dal caldo torrido, in una spietata gara contro il tempo prima che il ritorno dell’autunno porti con sé il monotono rullio dei “tamburi della pioggia”, il suono che segna l’inevitabile chiusura della campagna e la fine di ogni speranza di vittoria.
