L’Artsakh (o Nagorno Karabakh), nella regione dell’Altopiano Armeno, è una realtà geografica che si sviluppa all’estremità sud orientale della catena montuosa del Caucaso Minore. È un territorio prevalentemente montuoso, ricco di foreste e corsi d’acqua, il cui bordo settentrionale è cinto dalla catena dei Monti Mrav. Storicamente abitato da popolazioni di lingua e cultura armena e da minoranze azere, nel corso dei secoli ha seguito le vicissitudini di svariati dominatori mantenendo sostanzialmente intatto il suo patrimonio culturale. Con la conquista bolscevica del 1923 il territorio, per volere di Stalin, venne integrato amministrativamente nella Repubblica Sovietica dell’Azerbaigian come Oblast autonomo e seguì le vicissitudini del Caucaso sino alla dissoluzione dell’impero comunista. Da allora è iniziato un sanguinoso scontro, costante ma ad intensità variabile, tra le principali componenti etnico-religiose della zona. Questo violento confronto che, a distanza di più di 30 anni, non accenna a smorzarsi e che, al contrario, pare trovare nuova linfa nelle recenti frizioni dell’area, è divenuto un pericolo esiziale per l’antica comunità armena lì residente e la principale sfida che la diplomazia deve affrontare per sperare di poter giungere ad una stabile pacificazione della regione.