La notte tra il 6 ed il 7 ottobre del 1915 il nodo serbo pare infine giungere al pettine. Le forze coalizzate degli Imperi Centrali, al comando del fresco trionfatore Von Mackensen, partono all’assalto di Belgrado coordinando i propri eserciti su differenti direttrici. Nell’arco di appena qualche settimana i resti dell’armata serba sono costretti a ripiegare in una terribile marcia in direzione dell’Adriatico, nella speranza di essere evacuate dalla regia marina, mentre inglesi e francesi organizzano una testa di ponte in Grecia in quello che è destinato ad essere ricordato come “il fronte di Salonicco”. Il nazionalismo serbo della famiglia reale dei Karađorđevic, principale detonatore della Grande Guerra, pare ormai definitivamente fuori gioco.
