VENERDI’ 13 OTTOBRE: GABRIELE TARANTO RACCONTA IL DISASTRO DEL K19

La notte a cavallo tra il 3 ed 4 di luglio del 1961, il sottomarino sovietico K19 sta navigando tranquillamente sotto la superficie dell’Atlantico Settentrionale, al largo della costa sud-orientale della Groenlandia. Il battello, comandato dal capitano di vascello Nikolaj Zateev, è la prima unità a propulsione nucleare immessa in servizio dalla marina di Mosca e serve nella Flotta Nord di stanza a Murmansk, porto presso il quale sta rientrando a conclusione di una esercitazione assegnatagli dall’Alto Comando. Improvvisamente, alle 04:15 locali, a causa di una perdita di refrigerante la pressione dell’acqua nel reattore nucleare di dritta precipita provocando un repentino surriscaldamento dell’impianto e mettendo in serio pericolo l’integrità delle barre di combustibile. il timore del corpo ufficiali è che ciò possa innescare una esplosione nucleare dalle conseguenze imprevedibili dato il contesto politico che vede rinnovate le frizioni tra i due principali attori del panorama internazionale. In sala macchine inizia quindi una disperata ed eroica corsa contro il tempo per frenare l’impennata della temperatura mentre il capitano, impossibilitato a contattare i suoi superiori per via di un precedente guasto all’impianto di radio, fa rotta verso oriente cercando di allontanarsi il più rapidamente possibile dalle coste americane. Il disastro del K19 è appena iniziato.

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