GIOVEDI’ 19 OTTOBRE: MARCO CIMMINO RACCONTA LA BATTAGLIA DELLA SOMME

Nei piani originari, redatti in occasione della Conferenza interalleata di Chantilly, il 1916 avrebbe dovuto vedere una serie di attacchi simultanei agli Imperi Centrali. Russi, Italiani e Anglo-Francesi si sarebbero impegnati in offensive coordinate per schiacciare le difese austrotedesche e risolvere definitivamente il conflitto a favore dell’Intesa. L’offensiva prevista per la primavera in Picardia, che aveva inizialmente come obiettivo strategico minimale la cacciata della Kaiserreichsheer dalle coste del Belgio, fu ripensata a seguito dell’attacco tedesco su Verdun tenendo conto della necessità di alleggerire l’enorme pressione tedesca sul fronte di Verdun. Douglas Haig, recentemente nominato alla guida del BEF in sostituzione di John French, presumeva, non senza una qualche ragione, che lo sforzo bellico più a sud, calamitando sempre maggiori quantità di uomini verso i campi devastati della Mosa, avrebbe lasciato ampi spazi di manovra al suo esercito. Eppure, quando dopo mesi di meticolosa preparazione, segretissimi preparativi e 5 giorni di ininterrotti bombardamenti, i fanti inglesi saltarono fuori dalle loro trincee per lanciarsi all’assalto delle posizioni tedesche, fu subito evidente che qualcosa non aveva funzionato. E che le armate di sua maestà era pronte ad andare incontro al giorno più buio della loro secolare storia.

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