Il Cinema, la settima arte secondo la definizione del critico Ricciotto Canudo, è probabilmente l’espressione caratteristica e di maggior rilievo della moderna contemporaneità. La dimensione più sfruttata per ritrarre e raccontare sé stessi e gli altri, per proiettare la propria immagine nello spazio e nel tempo. Come ogni opera dell’ingegno umano, ogni specifico filone cinematografico conosce un concepimento più o meno fortunato, necessita di un ambiente propizio in cui svilupparsi, si indirizza verso una finalità da soddisfare e finisce con l’impattare sulla realtà circostante, modificandola. Nel secondo dopoguerra, in Italia e nel mondo, ebbe particolare rilevanza uno specifico movimento culturale chiamato “Neorealismo”. Roberto Marchesini torna in Domus per raccontare il perché di un successo tanto inaspettato e capire quanto l’attuale percezione che gli italiani hanno del proprio paese, come della propria cultura, sia debitrice di quella breve e fortunata stagione della cinematografia nostrana.