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SABATO 28 GENNAIO, SENTINELLE IN PIEDI
Vi invitiamo a partecipare alla manifestazione di protesta organizzata dagli amici delle Sentinelle In Piedi a Bergamo.
Sentinelle in Piedi è una resistenza formata da persone che vegliano su quanto accade nella società denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà. Le Sentinelle vegliano nelle piazze per risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte al pensiero unico.
Ritti, silenti e fermi vegliamo per la libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna.
La nostra è una rete apartitica e aconfessionale perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica, il nostro non è un movimento, non è un’associazione, bensì un metodo, uno stile, una forma di testimonianza che non può escludere nessuno perché riguarda la coscienza di ogni uomo e il desiderio di infinito che tutti – anche chi ci contesta – ha in fondo al cuore.
Vegliamo sullo stile dei Veilleurs debout francesi: in rigoroso silenzio, a due metri di distanza l’uno dall’altro, leggendo un libro in segno della formazione permanente di cui tutti abbiamo costantemente bisogno, rivolti nella stessa direzione che è quella di un futuro migliore. Vegliamo nelle piazze italiane di fronte ai luoghi di potere, con la nostra presenza numerosa e silenziosa ribadiamo che non è possibile zittire le coscienze di chi ha gli occhi aperti.
In Italia le Sentinelle in Piedi sono nate in difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al Senato. Presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo è invece fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.
Con questa legge chiunque faccia rifermento ad un modello di famiglia fondato sull’unione tra un uomo ed una donna, o sia contrario all’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso, potrebbe essere denunciato e rischiare fino a un anno e sei mesi di carcere.
Noi non accettiamo di non poter esprimere le nostre opinioni, per questo vegliamo. Con la bocca chiusa ma gli occhi aperti, in piedi nelle piazze come ogni giorno nelle nostre vite, ci mobilitiamo per mostrare la nostra fermezza nel dire che non sarà una legge a zittire le nostre coscienze.
Perché in silenzio? Non c’è nulla come il silenzio che faccia emergere la voce della coscienza, oggi quanto mai silenziata da un potere che tende a ridurre l’esigenza di verità e il bisogno infinito connaturato a ogni essere umano. Il potere moderno usa questo metodo attraverso una sistematica e pervasiva offerta di risposte parziali e immediate, veicolate da voci e immagini che tramite la tecnologia ci raggiungono in continuazione, in ogni luogo, quasi senza sosta. Tutto ciò però non può accadere senza la nostra connivenza: in cambio della soddisfazione di tanti capricci, rinunciamo alla nostra libertà abdicando al compito di cercare una risposta totale. Per questo siamo immersi nel rumore, per questo il silenzio è tanto odiato dal potere e da un uomo che preferisce accontentarsi di poco per evitare la fatica di una ricerca seria. Perché gli ricorda la verità, che ha un tremendo bisogno di altro da sé, che non può autodeterminarsi, smascherando la menzogna di chi vuole governarlo snaturandolo. Le sentinelle invece il silenzio lo scelgono, come unico antidoto a questa nuova forma di dittatura, perché vogliono dare voce a quel bisogno bruciante di verità, prima condizione per diventate uomini pienamente liberi, cioè veramente soddisfatti. Vegliano in silenzio, affinché anche altri uomini possano cominciare a risentire quella voce e ad averne nostalgia. E lo fanno pubblicamente per testimoniare che insieme si può vivere ancora così e che non c’è dispotismo che possa impedire all’uomo di essere libero senza il suo consenso.
Perché un libro? Le sentinelle leggono perché in un mondo in cui tutto viene manipolato dai mezzi di comunicazione non si accontentano di informazioni imparziali. Leggono perché non vogliono ripetere di slogan superficiali ma conoscere in profondità.
Perché un’ora? Le sentinelle stanno ferme per un’ora, perché in una società in cui tutto procede a una velocità che non consente all’uomo di riflettere vogliono prendersi il tempo per farlo. Le sentinelle scelgono il silenzio, la lettura, il tempo per restituire gli uomini a loro stessi. È questa educazione che permette alle sentinelle di accorgersi di vegliare anche per chi le contesta, rifiutando le definizioni che riducono l’identità umana a una pulsione sessuale. Le sentinelle non accettano categorie fuorvianti come “gay” o “eterosessuali”, perché sanno che servono solo a far dimenticare il valore infinito di ogni persona. Per questo le sentinelle sanno di vegliare anche per amore all’umanità di chi le contesta.
Perché in piazza? Perché la coscienza è qualcosa che dall’interno dell’uomo può cambiare il mondo, e la piazza è il luogo dove può avvenire l’incontro autentico con l’altro. Le Sentinelle non cercano visibilità nel circo mediatico, non si prestano ad utilizzare un linguaggio fuorviante e discriminatorio, si rifiutano di essere strumentalizzate e utilizzate da chi vuole mostrare una contrapposizione tra “omosessuali” e “eterosessuali”. In piazza, nella loro unica forma di presenza pubblica le Sentinelle in Piedi interrogano le coscienze e soprattutto incontrano le persone, quelle che vogliono capire, e anche quelle venute per contestare. Le incontrano di persona perché il contatto personale è l’unico autentico e l’unico capace di far parlare le coscienze.
Silenziose si inverano, leggendo si formano, nel tempo discernono e imparano ad amare, le Sentinelle in Piedi esistono per rendere l’uomo libero già ora. Le Sentinelle sanno quindi di essere uno strumento politico solo di conseguenza. Perché solo una coscienza irriducibile a ogni omologazione e menzogna potrà cambiare la logica di un potere che anziché servire l’uomo cerca di controllarlo.
Vegliamo in silenzio oggi per essere liberi di esprimerci domani, se anche tu hai a cuore la libertà veglia con noi!
WWW.SENTINELLEINPIEDI.IT
Sabato 11 Giugno: Veglia Sentinelle in Piedi
VEGLIA SENTINELLE IN PIEDI 19 MARZO
CHI SIAMO?
Ce lo chiedono in tanti e dovremmo chiedercelo anche noi ogni volta che scendiamo in piazza. Sia essa virtuale o reale. Amici, stiamo lavorando al sito per arricchirlo, intanto sarebbe senz’altro utile se copiaste il CHI SIAMO in tutte le bachece locali delle Sentinelle in Piedi. Per comodità lo metto anche qui.
CHI SIAMO?
Sentinelle in Piedi è una resistenza formata da persone che vegliano su quanto accade nella società denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà. Le Sentinelle vegliano nelle piazze per risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte al pensiero unico.
Ritti, silenti e fermi vegliamo per la libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna.
La nostra è una rete apartitica e aconfessionale perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica, il nostro non è un movimento, non è un’associazione, bensì un metodo, uno stile, una forma di testimonianza che non può escludere nessuno perché riguarda la coscienza di ogni uomo e il desiderio di infinito che tutti – anche chi ci contesta – ha in fondo al cuore.
Vegliamo sullo stile dei Veilleurs debout francesi: in rigoroso silenzio, a due metri di distanza l’uno dall’altro, leggendo un libro in segno della formazione permanente di cui tutti abbiamo costantemente bisogno, rivolti nella stessa direzione che è quella di un futuro migliore. Vegliamo nelle piazze italiane di fronte ai luoghi di potere, con la nostra presenza numerosa e silenziosa ribadiamo che non è possibile zittire le coscienze di chi ha gli occhi aperti.
In Italia le Sentinelle in Piedi sono nate in difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al Senato. Presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo è invece fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.
Con questa legge chiunque faccia rifermento ad un modello di famiglia fondato sull’unione tra un uomo ed una donna, o sia contrario all’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso, potrebbe essere denunciato e rischiare fino a un anno e sei mesi di carcere.
Noi non accettiamo di non poter esprimere le nostre opinioni, per questo vegliamo. Con la bocca chiusa ma gli occhi aperti, in piedi nelle piazze come ogni giorno nelle nostre vite, ci mobilitiamo per mostrare la nostra fermezza nel dire che non sarà una legge a zittire le nostre coscienze.
Perché in silenzio? Non c’è nulla come il silenzio che faccia emergere la voce della coscienza, oggi quanto mai silenziata da un potere che tende a ridurre l’esigenza di verità e il bisogno infinito connaturato a ogni essere umano. Il potere moderno usa questo metodo attraverso una sistematica e pervasiva offerta di risposte parziali e immediate, veicolate da voci e immagini che tramite la tecnologia ci raggiungono in continuazione, in ogni luogo, quasi senza sosta. Tutto ciò però non può accadere senza la nostra connivenza: in cambio della soddisfazione di tanti capricci, rinunciamo alla nostra libertà abdicando al compito di cercare una risposta totale. Per questo siamo immersi nel rumore, per questo il silenzio è tanto odiato dal potere e da un uomo che preferisce accontentarsi di poco per evitare la fatica di una ricerca seria. Perché gli ricorda la verità, che ha un tremendo bisogno di altro da sé, che non può autodeterminarsi, smascherando la menzogna di chi vuole governarlo snaturandolo. Le sentinelle invece il silenzio lo scelgono, come unico antidoto a questa nuova forma di dittatura, perché vogliono dare voce a quel bisogno bruciante di verità, prima condizione per diventate uomini pienamente liberi, cioè veramente soddisfatti. Vegliano in silenzio, affinché anche altri uomini possano cominciare a risentire quella voce e ad averne nostalgia. E lo fanno pubblicamente per testimoniare che insieme si può vivere ancora così e che non c’è dispotismo che possa impedire all’uomo di essere libero senza il suo consenso.
Perché un libro? Le sentinelle leggono perché in un mondo in cui tutto viene manipolato dai mezzi di comunicazione non si accontentano di informazioni imparziali. Leggono perché non vogliono ripetere di slogan superficiali ma conoscere in profondità.
Perché un’ora? Le sentinelle stanno ferme per un’ora, perché in una società in cui tutto procede a una velocità che non consente all’uomo di riflettere vogliono prendersi il tempo per farlo. Le sentinelle scelgono il silenzio, la lettura, il tempo per restituire gli uomini a loro stessi. È questa educazione che permette alle sentinelle di accorgersi di vegliare anche per chi le contesta, rifiutando le definizioni che riducono l’identità umana a una pulsione sessuale. Le sentinelle non accettano categorie fuorvianti come “gay” o “eterosessuali”, perché sanno che servono solo a far dimenticare il valore infinito di ogni persona. Per questo le sentinelle sanno di vegliare anche per amore all’umanità di chi le contesta.
Perché in piazza? Perché la coscienza è qualcosa che dall’interno dell’uomo può cambiare il mondo, e la piazza è il luogo dove può avvenire l’incontro autentico con l’altro. Le Sentinelle non cercano visibilità nel circo mediatico, non si prestano ad utilizzare un linguaggio fuorviante e discriminatorio, si rifiutano di essere strumentalizzate e utilizzate da chi vuole mostrare una contrapposizione tra “omosessuali” e “eterosessuali”. In piazza, nella loro unica forma di presenza pubblica le Sentinelle in Piedi interrogano le coscienze e soprattutto incontrano le persone, quelle che vogliono capire, e anche quelle venute per contestare. Le incontrano di persona perché il contatto personale è l’unico autentico e l’unico capace di far parlare le coscienze.
Silenziose si inverano, leggendo si formano, nel tempo discernono e imparano ad amare, le Sentinelle in Piedi esistono per rendere l’uomo libero già ora. Le Sentinelle sanno quindi di essere uno strumento politico solo di conseguenza. Perché solo una coscienza irriducibile a ogni omologazione e menzogna potrà cambiare la logica di un potere che anziché servire l’uomo cerca di controllarlo.
Vegliamo in silenzio oggi per essere liberi di esprimerci domani, se anche tu hai a cuore la libertà veglia con noi
Per maggiori informazioni scrivi a: bergamo@sentinelleinpiedi.it
30 GENNAIO FAMILY DAY A ROMA! NOI CI SAREMO!
Veglia Sentinelle in piedi- sabato 23 gennaio
Pubblichiamo l’iniziativa degli amici delle Sentinelle in piedi!
La famiglia non è una delle tante opzioni possibili per costruire la società, il matrimonio non è “una modalità di vivere l’amore”, il figlio non è mai un oggetto, l’amore non è una pulsione sessuale e la tendenza sessuale non definisce le persone. Ripetiamo, il matrimonio è una reciproca donazione, esclusiva, di un uomo e una donna che si compiono nell’apertura alla generazione ed educazione di nuove vite.
Il ddl Cirinnà, in discussione al Senato il prossimo 26 Gennaio, disintegra la società partendo dalla famiglia, la società intera è chiamata a dire no ed è chiamata a farlo nello spazio pubblico poiché questa legge riguarda chiunque sia figlio, fratello, padre, madre, amico.
Bisogna scendere in piazza
Ti aspettiamo sul Sentierone a Bergamo Sabato 23 Gennaio alle ore 16.00
Sentinelle In Piedi – Bergamo –
Sentinelle in piedi. 28 Novembre
CHI SIAMO?
Ce lo chiedono in tanti e dovremmo chiedercelo anche noi ogni volta che scendiamo in piazza. Sia essa virtuale o reale. Amici, stiamo lavorando al sito per arricchirlo, intanto sarebbe senz’altro utile se copiaste il CHI SIAMO in tutte le bachece locali delle Sentinelle in Piedi. Per comodità lo metto anche qui.
CHI SIAMO?
Sentinelle in Piedi è una resistenza formata da persone che vegliano su quanto accade nella società denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà. Le Sentinelle vegliano nelle piazze per risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte al pensiero unico.
Ritti, silenti e fermi vegliamo per la libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna.
La nostra è una rete apartitica e aconfessionale perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica, il nostro non è un movimento, non è un’associazione, bensì un metodo, uno stile, una forma di testimonianza che non può escludere nessuno perché riguarda la coscienza di ogni uomo e il desiderio di infinito che tutti – anche chi ci contesta – ha in fondo al cuore.
Vegliamo sullo stile dei Veilleurs debout francesi: in rigoroso silenzio, a due metri di distanza l’uno dall’altro, leggendo un libro in segno della formazione permanente di cui tutti abbiamo costantemente bisogno, rivolti nella stessa direzione che è quella di un futuro migliore. Vegliamo nelle piazze italiane di fronte ai luoghi di potere, con la nostra presenza numerosa e silenziosa ribadiamo che non è possibile zittire le coscienze di chi ha gli occhi aperti.
In Italia le Sentinelle in Piedi sono nate in difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al Senato. Presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo è invece fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.
Con questa legge chiunque faccia rifermento ad un modello di famiglia fondato sull’unione tra un uomo ed una donna, o sia contrario all’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso, potrebbe essere denunciato e rischiare fino a un anno e sei mesi di carcere.
Noi non accettiamo di non poter esprimere le nostre opinioni, per questo vegliamo. Con la bocca chiusa ma gli occhi aperti, in piedi nelle piazze come ogni giorno nelle nostre vite, ci mobilitiamo per mostrare la nostra fermezza nel dire che non sarà una legge a zittire le nostre coscienze.
Perché in silenzio? Non c’è nulla come il silenzio che faccia emergere la voce della coscienza, oggi quanto mai silenziata da un potere che tende a ridurre l’esigenza di verità e il bisogno infinito connaturato a ogni essere umano. Il potere moderno usa questo metodo attraverso una sistematica e pervasiva offerta di risposte parziali e immediate, veicolate da voci e immagini che tramite la tecnologia ci raggiungono in continuazione, in ogni luogo, quasi senza sosta. Tutto ciò però non può accadere senza la nostra connivenza: in cambio della soddisfazione di tanti capricci, rinunciamo alla nostra libertà abdicando al compito di cercare una risposta totale. Per questo siamo immersi nel rumore, per questo il silenzio è tanto odiato dal potere e da un uomo che preferisce accontentarsi di poco per evitare la fatica di una ricerca seria. Perché gli ricorda la verità, che ha un tremendo bisogno di altro da sé, che non può autodeterminarsi, smascherando la menzogna di chi vuole governarlo snaturandolo. Le sentinelle invece il silenzio lo scelgono, come unico antidoto a questa nuova forma di dittatura, perché vogliono dare voce a quel bisogno bruciante di verità, prima condizione per diventate uomini pienamente liberi, cioè veramente soddisfatti. Vegliano in silenzio, affinché anche altri uomini possano cominciare a risentire quella voce e ad averne nostalgia. E lo fanno pubblicamente per testimoniare che insieme si può vivere ancora così e che non c’è dispotismo che possa impedire all’uomo di essere libero senza il suo consenso.
Perché un libro? Le sentinelle leggono perché in un mondo in cui tutto viene manipolato dai mezzi di comunicazione non si accontentano di informazioni imparziali. Leggono perché non vogliono ripetere di slogan superficiali ma conoscere in profondità.
Perché un’ora? Le sentinelle stanno ferme per un’ora, perché in una società in cui tutto procede a una velocità che non consente all’uomo di riflettere vogliono prendersi il tempo per farlo. Le sentinelle scelgono il silenzio, la lettura, il tempo per restituire gli uomini a loro stessi. È questa educazione che permette alle sentinelle di accorgersi di vegliare anche per chi le contesta, rifiutando le definizioni che riducono l’identità umana a una pulsione sessuale. Le sentinelle non accettano categorie fuorvianti come “gay” o “eterosessuali”, perché sanno che servono solo a far dimenticare il valore infinito di ogni persona. Per questo le sentinelle sanno di vegliare anche per amore all’umanità di chi le contesta.
Perché in piazza? Perché la coscienza è qualcosa che dall’interno dell’uomo può cambiare il mondo, e la piazza è il luogo dove può avvenire l’incontro autentico con l’altro. Le Sentinelle non cercano visibilità nel circo mediatico, non si prestano ad utilizzare un linguaggio fuorviante e discriminatorio, si rifiutano di essere strumentalizzate e utilizzate da chi vuole mostrare una contrapposizione tra “omosessuali” e “eterosessuali”. In piazza, nella loro unica forma di presenza pubblica le Sentinelle in Piedi interrogano le coscienze e soprattutto incontrano le persone, quelle che vogliono capire, e anche quelle venute per contestare. Le incontrano di persona perché il contatto personale è l’unico autentico e l’unico capace di far parlare le coscienze.
Silenziose si inverano, leggendo si formano, nel tempo discernono e imparano ad amare, le Sentinelle in Piedi esistono per rendere l’uomo libero già ora. Le Sentinelle sanno quindi di essere uno strumento politico solo di conseguenza. Perché solo una coscienza irriducibile a ogni omologazione e menzogna potrà cambiare la logica di un potere che anziché servire l’uomo cerca di controllarlo.
Vegliamo in silenzio oggi per essere liberi di esprimerci domani, se anche tu hai a cuore la libertà veglia con noi
Per maggiori informazioni scrivi a: bergamo@sentinelleinpiedi.it
SABATO 26 SETTEMBRE, SENTINELLE IN PIEDI!
CONFERENZA AVV. AMATO A ROMANO DI LOMBARDIA
RIPORTIAMO L’INTERESSANTE CONFERENZA CHE L’AMICO AVV. GIANFRANCO AMATO TERRà A ROMANO DI LOMBARDIA MARTEDI’ 8 SETTEMBRE!
Sentinelle in piedi-18 luglio
Ancora una volta di fronte a tutto questo occorre resistere, vegliare, testimoniare, anche su noi stessi, e gli uni sugli altri. Il Pensiero Unico infatti è penetrato così violentemente dentro la società che restare immuni è possibile solo stando insieme, restando vigili e testimoniando pubblicamente.
Veglieremo in piazza a Bergamo il 18 Luglio alle ore 18.00 sul Sentierone
Quando i bambini diventano oggetto di diritto, quando l’essenza dell’essere umano è violata nella sua natura di uomini e di donne, occorre mobilitarsi nello spazio pubblico ma soprattutto continuare a tenere gli occhi aperti su quello che succede nella scuola, nei tribunali, sui giornali e nella politica poiché solo in questo modo incideremo su quello che accade.
Non è più sufficiente dissentire fra le mura di casa, perché non c’è verità che persuada e cambi davvero gli altri che non sia espressa pubblicamente e testimoniata davanti a tutti
VEGLIA SENTINELLE IN PIEDI 23 MAGGIO
RIPORTIAMO L’INIZIATIVA DEGLI AMICI DI “SENTINELLE IN PIEDI BERGAMO”.
NON E’ PIU’ TEMPO DI STARE A GUARDARE. 100 PIAZZE PER LA FAMIGLIA
Quanti oggi in Italia si sono resi conto che c’è un testo in discussione in parlamento che prevede che le unioni fra persone dello stesso sesso saranno in tutto e per tutto equiparate al matrimonio? Quanti hanno capito che presto nel nostro paese un bambino potrà essere cresciuto da due uomini o due donne, deliberatamente privato quindi del papà, della mamma o di entrambi? Quanti hanno chiaro che il Ddl Cirinnà sulle cosiddette “unioni civili” in realtà non ha nulla di civile e che la civiltà la demolisce annientando la sua cellula primaria, la famiglia? E soprattutto chi di fronte a tutto questo è disposto ad alzarsi in piedi?
Arriva il momento in cui non è più possibile stare a guardare: quando la famiglia viene minacciata, quando il matrimonio è attaccato nella sua essenza, quando i bambini diventano oggetto di diritto, quando l’essere umano è violato nella sua natura di uomo o di donna, occorre opporsi per non assuefarsi a un potere pervasivo. Impressiona che le leggi sopra citate non siano nemmeno oggetto di dibattito, che in Italia lo pseudo matrimonio fra persone dello stesso sesso stia passando senza nemmeno la minima e naturale obiezione. Significa che il potere ha i suoi effetti anche su chi dissente. Quello di stordirci, abituarci a tutto e renderci cinici su ogni possibilità di cambiamento. che distrae le menti delle nuove generazioni e che le confonde, abituandole a pensare che sia tutto normale: il nostro appello è alla coscienza delle singole persone, siano esse uomini politici, rappresentanti delle istituzioni, intellettuali, responsabili di associazioni, guide di movimenti, leader religiosi e soprattutto persone normali, ciascuno di noi, tutti quanti, tu! Quel momento è adesso! Scendi in piazza con le Sentinelle in Piedi!
La famiglia è troppo preziosa per stare a guardare mentre viene distrutta.
Il cuore dell’uomo è troppo grande per cedere alle menzogne del potere.
È ora di scendere in piazza in tutta Italia come già accaduto il 5 ottobre scorso
23 maggio 2015 – 100 piazza per la famiglia
Insieme resistiamo.
In piedi, non ci pieghiamo.
In silenzio, affermiamo che non c’è legge che possa zittire le coscienze vigili.
In piazza, testimoniamo che non c’è menzogna che possa cambiare la realtà.
Se non lo facciamo adesso, con che occhi guarderemo i nostri figli, con che cuore penseremo a domani? Con che coraggio continueremo a parlare di verità?
Se ci alzeremo in piedi saremo certamente presi in giro, ridicolizzati, scherniti, ma vivremo liberi dalla menzogna. La differenza verrà dalla nostra amicizia, dalla forza che avremo di testimoniarci la verità a vicenda, perché siamo certi che la maggioranza ancora ce l’ha a cuore, ma sarebbe così se anche fossimo in minoranza. La differenza la farà la fede che avremo nel cuore dell’uomo che ci porterà a stare in piedi, nelle piazze come nella vita, senza piegarci, spalla a spalla, mano nella mano, certi che questo rende la battaglia vinta già da ora.
SENTINELLE BERGAMO-PAGINA FACEBOOK
Veglia sentinelle 21 Marzo
Segnaliamo l’iniziativa degli amici delle Sentinelle in Piedi.
Le Sentinelle in Piedi non si stancano di vegliare. Questa resistenza spontanea, cresciuta per contagio, costruita con l’amicizia, basata sull’amore comune per l’uomo e sulla libertà di poter dire che esiste una verità iscritta nel cuore di ciascuno di noi non si ferma.
Testimoniamo quella verità che l’ideologia gender vorrebbe cancellare negando la differenza tra maschio e femmina, facendo diventare famiglia ciò che non lo è e affermando che i bambini non hanno bisogno di una madre e di un padre.
In silenzio torniamo in piazza ad affermare che i bambini non sono oggetti nelle mani degli adulti e che il desiderio legittimo di paternità e maternità non può essere soddisfatto a spese dei più piccoli, che nessuna legge sarà mai tanto forte da creare un surrogato di famiglia e che è profondamente ingiusto insegnare la teoria del gender nelle scuole mascherandola come educazione alla diversità, senza il consenso dei genitori.
Per testimoniare la libertà e la verità sull’uomo anche a Bergamo torniamo in piazza Sabato 21 Marzo alle ore 17.00 sul Sentierone. Ti aspettiamo
Basta un’ora. Basta un libro.
Sentinelle In Piedi – Bergamo –