Nel primo autunno del 1956, sulla scia degli smottamenti prodotti nei mesi precedenti dalle dichiarazioni di Krusciov al XX° congresso del PCUS, Budapest è in pieno fermento. Da più di un decennio lo stato ungherese, ridotto ai minimi termini dopo le sconfitte subite nel corso delle due guerre mondiali, si trova infeudato nel sistema di potere sovietico. Il controllo della vita sociale ad opera della polizia politica del AVH e del Partito Ungherese dei Lavoratori (MDP) guidato da Matyas Rosenfeld, fattosi viepiù asfissiante nel corso degli anni, pare iniziare a scricchiolare sotto la pressione delle apparenti trasformazioni in corso con il processo di destalinizzazione. Così, mentre i vertici della nomenclatura sono scossi da una irrisolta ed estenuante faida interna, viene organizzata dagli studenti studenti universitari delle facoltà di Tecnologia ed Economia della capitale una manifestazione presso la statua del poeta Sándor Petőfi a Pest. Sono le ore 15 di un freddo pomeriggio d’ottobre del 1953 e si alza il sipario sul racconto delle tragiche giornate di Budapest.
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UNIONE SOVIETICA, LA CADUTA DI UN IMPERO
Il 2019 vedrà cadere il trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino.
Cogliamo l’occasione, in collaborazione con gli amici di Alle Radici della Comunità, per parlare più in generale del crollo del crollo dell’URSS.
Vi invitiamo, quindi, sabato 16 marzo presso i nostri locali, in via Mascagni 85, per una conferenza che cercherà di spiegare le ragioni della dissoluzione dell’URSS e le conseguenze che questa ha portato.
Relatore sarà Stelio Fergola, giornalista e scrittore napoletano classe 1981 e già ospite in Domus Orobica.
Presenta l’amico Arrigo Tremaglia.