Nel primo pomeriggio del 26 maggio 1942 le forze corazzate italo-tedesche al comando del generale Crüwell danno il via all’offensiva dell’Asse con la “Variante Venezia” (Unternehmen Venezia), un attacco diversivo lungo il settore settentrionale di Ain El-Gazala. La Divisione Trento impegna le linee britanniche allo scopo di coprire la grande manovra aggirante dell’Afrika Korps che, coperta da una provvidenziale tempesta di sabbia, muove più a sud poco dopo. Il silenzio immacolato del deserto libico è squarciato dal fragore delle artiglierie e dal rombo degli aerei: inizia così la battaglia di Ain El-Gazala. Per settimane le truppe italo-tedesche (in evidente e costante inferiorità numerica) si oppongono a quelle britanniche del generale Ritchie, affrontandole in un duello all’ultimo sangue, tra le dune e i reticoli dei campi minati, sotto il cielo azzurrissimo della primavera africana. Le divisioni corazzate si rincorrono in un labirinto di polvere e fuoco dove, una volta di più, l’acume tattico e l’audacia operativa del comandante in capo brilleranno sui numeri e sui mezzi dell’avversario. La via per Tobruk e per le piramidi è ormai aperta.
Archivi tag: germania
GIOVEDI’ 3 LUGLIO: MARCO CIMMINO RACCONTA L’OFFENSIVA NIVELLE – MASSACRO SULLO CHEMIN DES DAMES
Mentre l’inverno del 1917 si ritira, lasciando spazio a un’umida e ingannevole primavera, sui campi devastati dello Champagne si addensano nubi cariche di tensione e di oscuri presagi. La Francia, stremata ma ancora caparbiamente legata ad un idea risolutrice dello sforzo offensivo, si affida nelle mani di Robert Nivelle, elegante e determinato generale d’artiglieria, astro nascente delle forze armate, distintosi sui campi insanguinati di Verdun solo l’anno precedente. Massone, protestante, anglofilo, egli si ripromette di porre fine alla guerra con un solo colpo, netto e risolutivo, e sui indirizza tutti gli sforzi della nazione in previsione del ambizioso piano. Lungo l’altopiano dello Chemin des Dames, tra i calanchi brulli e le creste insanguinate, si ammassano nuovi reggimenti e forze fresche, si dispongono le artiglierie, camion e muli da soma, atterrano stormi di aerei da caccia e i più recenti modelli di ricognitori. I giornali entusiasti proclamano ai quattro venti la prossima offensiva, I telegrammi viaggiano febbrili tra le capitali alleate, gli ordini rimbalzano tra il quartier generale e le prime linee, mentre ai soldati viene promesso che questa sarà l’ultima carneficina, il fendente decisivo, la svolta che porterà ad ognuno gloria e vittoria. Nel frattempo gli ufficiali tracciano mappe, calcolano tempi, predispongono sbarramenti mobili di bocche da fuoco che dovrebbero schiacciare il nemico sulle sue posizioni e travolgerlo sotto una pioggia d’acciaio e fuoco. Eppure non tutto è come sembra e, quando il sipario si alzerà sui progetti di Nivelle, i protagonisti del nostro racconto si troveranno a una volta di più ad interpretare un testo per cui non erano assolutamente preparati.
VENERDI’ 18 OTTOBRE: PRESENTAZIONE LIBRO “AVANTI VERONA”
Nell’inverno del 1942, lungo le anse del fiume Don, sotto il comando del leggendario colonello Paolo Signorini è schierato anche il 6° Reggimento Alpini con i battaglioni Vestone, Val Chiese e Verona. Inquadrato nei ranghi della divisone Tridentina esso affronterà tutte le vicissitudini di quei giorni terribili, aprendosi la strada verso occidente e guadagnandosi sul campo ben 7 medaglie d’oro alla memoria. Il saggio di Brussani prende in esame la storia operativa del BTG Verona, restituendo in maniera vivissima le tragiche imprese di un pungo di uomini nella tempesta.
GIOVEDI’ 19 OTTOBRE: MARCO CIMMINO RACCONTA LA BATTAGLIA DELLA SOMME
Nei piani originari, redatti in occasione della Conferenza interalleata di Chantilly, il 1916 avrebbe dovuto vedere una serie di attacchi simultanei agli Imperi Centrali. Russi, Italiani e Anglo-Francesi si sarebbero impegnati in offensive coordinate per schiacciare le difese austrotedesche e risolvere definitivamente il conflitto a favore dell’Intesa. L’offensiva prevista per la primavera in Picardia, che aveva inizialmente come obiettivo strategico minimale la cacciata della Kaiserreichsheer dalle coste del Belgio, fu ripensata a seguito dell’attacco tedesco su Verdun tenendo conto della necessità di alleggerire l’enorme pressione tedesca sul fronte di Verdun. Douglas Haig, recentemente nominato alla guida del BEF in sostituzione di John French, presumeva, non senza una qualche ragione, che lo sforzo bellico più a sud, calamitando sempre maggiori quantità di uomini verso i campi devastati della Mosa, avrebbe lasciato ampi spazi di manovra al suo esercito. Eppure, quando dopo mesi di meticolosa preparazione, segretissimi preparativi e 5 giorni di ininterrotti bombardamenti, i fanti inglesi saltarono fuori dalle loro trincee per lanciarsi all’assalto delle posizioni tedesche, fu subito evidente che qualcosa non aveva funzionato. E che le armate di sua maestà era pronte ad andare incontro al giorno più buio della loro secolare storia.
MERCOLEDI’ 15 MARZO: MARCO CIMMINO RACCONTA LA BATTAGLIA DI VERDUN (SECONDA PARTE)
Mentre nel corso della bella stagione i francesi si aggrappano ai resti del Forte di Vaux e all’acume strategico del generale Petain, con la fine dell’estate e l’esaurimento della spinta offensiva tedesca, l’esercito di Parigi può passare all’offensiva. Il generale de Castelnau assembla un trittico di alti ufficiali, diversissimi tra loro per carattere ed approccio metodologico alla battaglia, che collaborano alla riconquista di Fort Douaumont. Al già citato eroe della Voie Sacrée si affiancano due personaggi destinati ad una chiaroscurarle fama nel successivo svolgimento della guerra: l’orgoglioso Robert Nivelle e lo spietato Charles Mangin. E’ giunto il momento della controffensiva per Armée de Terre.
GIOVEDI’ 2 MARZO: MARCO CIMMINO RACCONTA LA BATTAGLIA DI VERDUN (PRIMA PARTE)
Alle prime luci del 21 febbraio 1916, in un bosco vicino a Loison, gli intirizziti serventi di un cannone da marina Krupp ricevono il tanto atteso ordine da parte del comando del principe Guglielmo. Un primo proiettile da 380 mm viene sparato in direzione della città di Verdun, demolendo l’ala del grande palazzo vescovile. A seguire una fitta pioggia di colpi incomincia a piovere, come grandine di fuoco e di acciaio, sul intero abitato, centrando la stazione ferroviaria, le case ed i ponti fuori città. L’operazione Gericht (Giudizio), preparata con una maniacale segretezza dal capo di stato maggiore tedesco Von Falkenhayn e dai suoi sottoposti, è ufficialmente cominciata e con essa la battaglia destinata a diventare l’emblema del conflitto. Marco Cimmino ci porterà a strisciare nella martoriata terra del “Grand Est”, accompagnandoci per i gironi danteschi di quel tremendo tritacarne che, una volta messo in moto, per quasi un anno nessuno più riuscirà fermare.
GIOVEDI’ 15 SETTEMBRE: MARCO CIMMINO RACCONTA LA BATTAGLIA DI LOOS
Il 25 settembre del 1915, nel contesto di quella che i tedeschi chiamarono Battaglia d’autunno, le truppe britanniche del generale Haig si lanciarono all’assalto delle trincee nemiche dopo aver cercato di disarticolarne l’apparato difensivo con il massiccio impiego di gas al cloro. Nonostante l’accurata programmazione e l’impiego degli Scavatori del corpo degli Ingeneri Reali per il posizionamento di mine in gallerie in prossimità degli obbiettivi, ogni sforzo per aprirsi la strada ad oriente risultò vano. La superiorità tattica germanica, mostratasi notevolmente superiore alla dottrina offensiva degli alleati, unita alle avversità meteorologiche in cui finì per dibattersi il contingente d’oltremanica, trasformarono ben presto il terreno di scontro in un mattatoio conosciuto come “il Campo dei Morti di Loos”. Giovedì 15 settembre Marco Cimmino racconterà la devastazione e l’imperizia, il coraggio e l’abnegazione, di uno dei più tristi e bizzarri racconti della Grande Guerra







